A RIMINI un “TRANQUILLO” WEEK END di.. FEDCUP!

I sospiri di sollievo, la fiducia, la sofferenza sono  alcune delle emozioni vissute che hanno accompagnato il week end tennistico riminese per l’incontro di Fed Cup Italia-Stati Uniti e che tuttavia non rendono ragione dell’intensità. La carica dei 5000, accorsi al 105 Stadium, non ha mai smesso di crederci e di sostenere la squadra italiana anche se, per intonare la marcia trionfale, si è dovuto aspettare il doppio decisivo, sul punteggio di due incontri pari, giocato in un silenzio quasi religioso, rotto solo dal fragore degli applausi che hanno sottolineato la bravura e la bellezza del gesto tecnico di Sara Errani e Roberta Vinci, la coppia più bella e più forte del mondo!

Sara Errani e Roberta Vinci

E dire che il week end non si è affatto presentato tranquillo! Mary Joe Fernandez,capitano della squadra americana, a fronte di assenze importanti quali quelle delle sorelle Williams e di Sloane Stephens, ha davvero messo in campo l’artiglieria schierando un mix di new entry  e veterane con Varvara Lepchenko e Jamie Hampton, al loro esordio in Fed Cup , Lieziel Huber (già numero 1 del mondo di doppio nel 2007 con la sua ex socia Cara Black)  e Melanie Oudin, altra tennista già schierata in Fed Cup e buona doppista. A dispetto della giovane età (classe 1991) la Oudin è nella squadra americana dal 2009 ed ha già vinto un titolo di doppio misto nel 2011, agli Us Open. Nonostante l’ottimo inizio di Sara Errani che non ha avuto difficoltà nel regolare in due set Jamie Hampton col punteggio 6-2, 6-1 portando l’Italia sull’uno a zero e facendo presagire un percorso in discesa, ci ha pensato una Varvara Lepchenko quasi impeccabile, a pareggiare il conto . Ha ceduto a Roberta Vinci il primo gioco  (2-6) e si è presa il secondo ed il terzo set (6-4,7-5). Nonostante un recupero prodigioso che la porta sul 5 pari e che infiamma i tifosi e la panchina, Roberta cede il terzo set all’americana ed esce dal campo visibilmente sofferente per una contrattura al quadricipite.

Roberta Vinci in voleè

Il sabato si chiude in pareggio e i sonni dei tennisti italiani non sono tranquilli! In conferenza stampa capitan Barazzutti si dice fiducioso sul recupero di Roberta  ma tra i tifosi il timore che non possa scendere in campo l’indomani è comunque abbastanza fondato. Alle 13.30 di domenica il 105 Stadium è un tripudio di bandiere, cartelli, tra cui uno con l’ acronimo SARA “Sara Azzurra Romagnola Agonista” e tutto il calore del pubblico amico del tennis e di Sara (che è di Massa Lombarda, non lontano da Rimini) si fa sentire in ogni modo: dall’applauso, al suono delle trombette, al coro da stadio:” Ti vogliamo co-sì!”. Il primo incontro è proprio tra Sara Errani e Varvara Lepchenko che alle italiane porta un po’ male..aveva già eliminato la Schiavone l’anno scorso agli Open di Francia ed anche domenica ha ragione di Sara, n.7 del mondo, col punteggio di 7-5,6-2. Nulla da dire, la Lepchenko ha messo in campo il meglio di sé. I ritmi sono stati subito molto alti; sul 4 pari del primo set per un attimo abbiamo la speranza che Sara possa farcela, ma la Lepchenko ormai ha preso fiducia e se ne va chiudendo il primo set per 7-5. Nel secondo  si porta a 5-1, la partita sembra finita nonostante la reazione della romagnola che pare poter risollevare le nostre sorti. Siamo 5-2 e l’ultima smorzata di Sara va in rete. 6-2 il secondo set, la Lepchenko ha fatto la partita della vita..l’ha fatta oggi, l’ha fatta qui. Due a uno, per loro. Ad ogni colpo-spettacolo della nostra dalla tribuna una signora estrae .. dal cilindro un piccolo striscione con la scritta “super shot” ma non basta: il colpaccio, per ora, non l’abbiamo fatto.

Ed è vittoria!

Si mette male, il meteo minaccia neve ma di candido all’orizzonte non c’è proprio nulla. Nubi nere si addensano sul 105 Stadium e quando fa il suo ingresso Roberta Vinci, tutti e  5000 diventiamo esperti interpreti, pronti a valutare ogni passo, ogni smorfia, ogni gesto. “Si è a posto, si ce la fa”. Vogliamo crederlo ed è così. Il primo set è di Roberta, che sistema con un bel 6-2 la Hampton la cui difficoltà maggiore è “raccogliere” il rovescio in back di Roberta che visto dal vivo è davvero impressionante. Tocca terra, si alza di due dita e schizza via. Il primo set è andato, possiamo smettere di trattenere il fiato. Ma questo non è un week end tranquillo e nel secondo set,ispiegabilmente, gli schemi saltano. Un po’ com’è successo il sabato contro la Lepchenko e così la Hampton se ne va, chiudendo il secondo set in suo favore col punteggio di 6-4. Ma se sabato Roberta non si è più rialzata oggi c’è. Ci sono il suo cuore, la sua testa, il suo fisico e sulla coscia c’è pure un vistoso k–tape di colore azzurro,   perché nulla si lascia al caso. Ed è così che il suo gioco pulito e variato la trascina , trascina la squadra,  i 5000 concentratissimi dello Stadium e finalmente la tensione si allenta. In un attimo fugge e si porta sul 5-0; lascia un gioco alla Hampton e finalmente – per lei e per noi -chiude: 6-1. Siamo due pari, si ricomincia. La domenica è ancora lunga, ma il morale è alto. Aspettiamo il doppio, consapevoli che “i fenomeni ce li abbiamo noi” ma abbiamo già avuto delle sorprese e con estrema prudenza ci accostiamo all’evento decisivo. Nessuno molla la sedia, siamo tutti incollati al nostro posto. Only the brave. La squadra americana schiera la temibile Lepchenko che ci ha già castigato due volte in due giorni e la ex numero 1 del mondo Lieziel Huber, tanto spietata in campo quanto tenera fuori, piena di attenzioni e coccole per il bimbo al seguito, accudito e abbracciato a turno da tutta la squadra!

Errani e Vinci festeggiano.

Le americane non sono da sottovalutare, e l’inizio è equilibrato. Sono loro ad andare avanti per prime di un break  e sull’1 pari strappano il servizio alla Vinci. Ma la reazione è vigorosa e pronta e l’intesa delle “sorelle d’Italia” è tutta lì. Quattro giochi consecutivi e siamo 5 a 2; la Huber si porta a 40-0 col servizio ma Sara e Roberta rientrano in gioco ed è Roberta Vinci che chiude a rete: 6-2. E poi ancora un miracolo dietro l’altro, fatto di prontezza, d’istinto, di indiscussa superiorità e di quel giusto tocco di simpatia con Roberta che raccoglie una palla fuori con un elegante colpo di tacco che le procura un’ovazione generale. Il primo break è per le azzurre che si portano 2 a  1; le americane si rifanno sotto strappando il turno di battuta a Sara Errani. Ma poi c’è lo strappo, sul 4-2 le nostre sono brave ad annullare le opportunità dell’avversarie ed a portarsi sul 5-2. All’ultimo turno serve la Huber..ma ormai non ce n’è per nessuno e l’americana non riesce a conservare l’ultimo turno di battuta. E’ gioco,partita,incontro, domenica, week end e finalmente “super shot”!!. Esplode il 105 Stadium, esplode la gioia delle nostre tenniste che percorrono il perimetro del campo portando il tricolore; qualcuno le chiama e loro arrivano di corsa: strette di mano e sorrisi a tutti.  Sara Errani fa il giro portando in braccio il bimbo del suo allenatore Pablo Lozano; è piccolino ma applaude con vigore. Chissà se per lui è stato un “tranquillo” pomeriggio in famiglia. Lo è stato certo per noi; le sorelle d’Italia” sono anche un po’ le nostre!  

Marinella Giuni 🙂

Ultimi abbracci di vittoria.
Leggi Precedente

Nel MASTER vincono la “sorpresa” PAGANI ed un ottimo ESPOSITO

Leggi Successivo

Gli ultimi semifinalisti del MASTER sono DE MARTINO e TRABATTI